James Blunt - Same Mistake; confronto di traduzione

L) Con un po' di fatica sono riuscito a stanare un altro bel lavoretto su un testo di James Blunt... sto finendo i testi brutti, aiutatemi! Se ne trovate qualcuno che è palesemente illeggibile segnalatemelo, sono a corto di risorse! In questo caso, ad ogni modo, mi sa che sarà una vera faticaccia sistemare tutto; ci sono errori di ogni tipo, dalle incongruenze temporali a significati inventati di verbi. Per inciso: di solito cerco di "aggiustare" un po' almeno l'impaginazione delle altre traduzioni che copio qui (se non altro per offrire un parallelo più immediato da vedere tra i due testi), ma questa volta ho preferito lasciare tutto com'era per farvi capire come, a parte tutto il resto che ovviamente scriverò nelle note, spesso mi trovi davanti a patchwork di righe, annotazioni e rit x2 che mi fanno impallidire... Mi spiace solo di non avervi potuto fornire anche il testo in inglese che hanno usato - quello sarebbe meglio capirlo e basta, almeno qui - perché HE'D mi aveva emozionato parecchio; vi faccio notare che per battere l'apostrofo è necessario alzare il dito da shift, quindi o per tre secondi è scattata un'inspiegabile capsrage o c'era proprio l'intenzione di scrivere in maiuscolo l'inizio di un discorso diretto (dimenticando le virgolette di apertura, che, ironia della sorte, in realtà non ci vanno, dato che non c'è nessun discorso diretto lì). Spero di avervi confuso abbastanza da darvi un'idea del casino in cui mi sono infilato; dunque cominciamo.

Same Mistake - Stesso Errore

Saw the world turning in my sheets [1]
And once again I cannot sleep
Walk out the door and up the street
Look at the stars beneath my feet
Remember rights that I did wrong [2]
So here I go [3]

Hello, hello [4]
There is no place I cannot go
My mind is muddy but
My heart is heavy, does it show [5]
I lose the track that loses me [6]
So here I go

And so I sent some men to fight
And one came back at dead of night
Said he'd seen my enemy [7]
Said he looked just like me
So I set out to cut myself [8]
And here I go

I’m not calling for a second chance [9]
I’m screaming at the top of my voice
Give me a reason, but don’t give me choice
Cause I’ll just make the same mistake again

And maybe someday we will meet
And maybe talk and not just speak [10]
Don’t buy the promises ’cause [11]
There are no promises I keep
And my reflection troubles me [12]
So here I go

I’m not calling for a second chance
I’m screaming at the top of my voice
Give me a reason, but don’t give me choice
Cause I’ll just make the same mistake

I’m not calling for a second chance
I’m screaming at the top of my voice
Give me a reason, but don’t give me choice
Cause I’ll just make the same mistake again


So while I’m turning in my sheetsAnd once again I cannot sleep
Walk out the door and up the street
Look at the stars
Look at the stars fall down
And I wonder where
Did I go wrong


Guardavo il mondo girandomi tra le mie lenzuola [1]
E ancora una volta non riesco a dormire
Esco di casa e vado per stada
Guardando le stelle sotto i miei piedi
Ricordando le cose giuste che io feci male 
[2]
E cosi vado 
[3]

Ciao ciao 
[4]
Non c’è posto dove non possa andare
La mia mente è confusa ma
Il mio cuore è forte,lo dimostro 
[5]
Ho perso la traccia che perde me 
[6]
E cosi vado

Così ho mandato alcuni uomini per combattere,
e uno di loro tornò nel cuore della notte
disse hai visto il mio nemico? 
[7]
disseassomigliava proprio a me
cosi sono partito per tagliare la corda 
[8]
e cosi vado.

Rit:Non sto chiamando per una seconda possibilità 
[9]
Sto gridando con tutta la mia voce
Dammi una ragione, ma non darmi una scelta
Perché farò ancora lo stesso errore.

magari un giorno ci incontreremo

forse parleremo senza solo colloquiare 
[10]
non chiedermi di promettere 
[11]
perché non ci sono promesse che sia in grado di mantenere
e il mio riflettere mi spaventa 
[12]
e cosi vado

rit x2

così mentre mi rotolo tra le lenzuola
e ancora una volta,non riesco a dormire
esco di casa e vado per strada
guardo le stelle,
guardo le stelle che stanno cadendo
e mi chiedo dove avevo sbagliato



Ho visto il mondo girandomi tra le lenzuola [1]
E ancora una volta non riesco a dormire
Esco dalla porta e percorro la strada
Guardo le stelle sotto ai miei piedi
Ricordo le belle cose che ho sbagliato [2]
Ed eccomi lì [3]

C'è nessuno? [4]
Non c'è posto in cui non possa andare
La mia mente è annebbiata, ma
Il mio cuore è pesante; si vede? [5]
Perdo il sentiero che perde me [6]
Ed eccomi lì

E così ho inviato alcuni uomini a combattere
E uno è tornato nel cuore della notte
Ha detto di avere visto il mio nemico [7]
Ha detto che era proprio uguale a me
Così mi preparo a farmi del male [8]
Ed eccomi lì

Non sto chiedendo una seconda occasione [9]
Lo sto gridando con tutta la voce che ho
Dammi una motivazione, ma non darmi scelta
Perché commetterei lo stesso errore di nuovo

E forse un giorno o l'altro ci incontreremo
E magari chiacchiereremo invece di parlare soltanto [10]
Non berti le promesse perché [11]
Non c'è promessa che io mantenga
E la mia riflessione mi impensierisce [12]
Ed eccomi lì

Non sto chiedendo una seconda occasione
Lo sto gridando con tutta la voce che ho
Dammi una motivazione, ma non darmi scelta
Perché commetterei lo stesso errore

Non sto chiedendo una seconda occasione
Lo sto gridando con tutta la voce che ho
Dammi una motivazione, ma non darmi scelta
Perché commetterei lo stesso errore di nuovo

Così mentre mi rigiro tra le lenzuola
E ancora una volta non riesco a dormire
Esco dalla porta e percorro la strada
Guardo le stelle
Guardo le stelle cadere
E mi chiedo dove
Ho sbagliato

note
[1] Questa nota la metto all'inizio per non doverla ripetere fino allo sfinimento, ma vale almeno per quattro o cinque. Lasciando perdere l'inglese, lasciando perdere che è un testo non facilissimo... tu ti ritrovi con una traduzione fatta da te, ok? Mettiamo, ipoteticamente, che ti balzi in mente l'idea assurda di rileggerla - non sia mai, per carità, ma mettiamo. Sai l'italiano, vero? Almeno quello si spera di sì. Bene. Mi spieghi che cazzo vuol dire guardavo il mondo e ancora una volta non riesco a dormire? Nel caso non si fosse capito, sto parlando della concordanza dei tempi e modi verbali; anche se dall'inglese si resta quasi sempre nel dubbio su come rendere, l'unione di più verbi in un periodo dovrebbe permettere di capire il tempo e modo esatti da usare... e invece no. Andiamo a sentimento: passati remoti più vicini di passati prossimi, imperfetti a caso in qua e là, come questo, seguito da un presente tanto per...

[2] Sorvolando sui tempi perché mi sono promesso di non parlarne più per non impazzire... devo dire che ci siamo vicini, se non che non si capisce cosa vuole dire. Ovvero, secondo me avevano capito il senso della frase, ma l'hanno espresso in un modo molto macchinoso da districare. Le rights sono le azioni corrette, quindi cose giuste rende abbastanza l'idea, ma seguito da fare male ci si perde. Magari è solo una mia sensazione, ma leggendolo non mi piace per niente.

[3] Su questo and here I go bisogna soffermarsi un attimo. Per prima cosa, non va tradotto letteralmente, visto che here I go è un modo di dire, anche perché qui non avrebbe nessun senso (non sarebbe così vado, come è scritto in blu, ma vado qui). Il problema è che non esiste un equivalente vero italiano; sarebbe un po' come dire ecco quello che faccio, quindi ho cercato una formuletta da ripetere che non suonasse troppo male e che mantenesse circa lo stesso significato.

[4] Qui è inesperienza. In inglese hello si usa anche per chiedere se c'è qualcuno (addirittura anche al posto di pronto al telefono); sommateci che nei testi in inglese i punti di domanda sono sistematicamente ignorati, ed eccovi la soluzione dell'enigma.

[5] Due al prezzo di uno, e sono entrambi articoli di qualità. Il primo è chiaro come il sole; dato che heavy, figurativamente, assume sempre e solo significati negativi, è evidente come leggere ma sia bastato a pensare di aver capito tutto senza dovere fare lo sforzo di capire niente. Il secondo è, se non proprio stupido, come minimo inventato. Anche qui l'inesperienza non fa notare delle domande in giro per il testo senza una punteggiatura adeguata, e ci si inventa dei deliri del genere (che, per chi se lo stesse chiedendo, non è neanche lontanamente una possibile traduzione).

[6] Qui aggiungiamo alla collezione i significati sbagliati delle singole parole; errore idiota, ma il nostro carrello della spesa è sempre più fornito...

[7] Ovviamente, visto che dove ci vanno delle domande non le mettiamo, facciamo pari vedendone dove non ce n'è. E, sempre se qualcuno ancora ci sperasse, non è grammaticalmente possibile passare dal testo in rosso a quello in blu; a meno di non chiamarsi selfishpunkshit, va da sé. Lui fa quello che vuole, cazzo!

[8] Questo è probabilmente il main event della pagina. Partiamo da set out. Punto 1: è presente, non passato; ma ho promesso di non parlare dei tempi. Punto 2: è una forma idiomatica, quindi basta aprire il signor dizionario e scoprire cosa vuole dire. Punto 3: anche senza capire che è una forma idiomatica non potrebbe mai voler dire partire. E siamo solo a metà; quello che viene dopo mi ha letteralmente lasciato immobile davanti al monitor per alcuni lunghi istanti. Devo dire che almeno un errore in questa riga un po' me lo sarei aspettato, ma un improvviso picco di fantasia del genere non era davvero prevedibile, anche visto il resto della traduzione fino a qui. E' difficile dire altro... non è neanche lontanamente possibile, non ha senso col testo, non era neppure facile da immaginare... Good job!

[9] Altro verbo idiomatico preso alla lettera; almeno questa volta la traduzione era davvero letterale, e non inventata. Non mi dilungo oltre.

[10] Altro bel colpo. Quando ci si trova di fronte ad un gioco di parole scatta sempre una strana frenesia in chi traduce (a meno di non essere temprati da anni di esperienza come il sottoscritto, ovviamente), che lo spinge a volare con la fantasia verso orizzonti distorti ma indubbiamente suggestivi. In pratica, leggendo due quasi sinonimi si è capito dove stava il trucco e si è convertito con due quasi sinonimi anche in italiano. Lodevole, se non che, magari, potrebbe essere utile capire perché sono solo "quasi". Blunt, quando vuole, sa rendere il mio lavoro difficile; non esistono vere differenze tra speak e talk in termini di contesti di utilizzo più ampi di singole espressioni, ma ho poi scoperto che il primo tende, laddove entrambi potrebbero andare bene, ad essere usato in contesti più formali, mentre il secondo negli altri casi. Di conseguenza: speak = parlare da gentiluomini, talk = parlare in amicizia. Ovviamente sto esagerando la cosa, ma spero di avere chiarito il concetto. Ora: qualcuno sa dirmi, a sentimento, qual è il rapporto tra chiacchierare e parlare? E' lo stesso tra colloquiare e parlare? Ai lettori l'ardua sentenza.

[11] Per l'ennesima volta si è tradotto cercando di immaginarsi cosa volesse dire un verbo idiomatico; bello lo sforzo di fantasia per arrivare ad un risultato leggibile, peccato che sia tutto da buttare.

[12] Questa ultima nota non è per segnalare un'errore, quanto per fare una precisazione. Questo my reflection può essere letto in due modi: la mia riflessione o il mio riflesso. Il primo caso è quello che ho adottato, riferito evidentemente al discorso appena fatto; è comunque possibile, anche se forse meno probabile, che Blunt volesse dire che a spaventarlo è la sua immagine riflessa, ovvero il ritratto poco lusinghiero che ha appena fatto di sé con l'affermazione precedente. Qui si potrebbe discutere all'infinito su una o l'altra: grammaticalmente sono valide esattamente in egual misura, logicamente anche. Fatevene una ragione, è toccato anche a me - più che altro perché ho dovuto scriverci questa nota.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottima traduzione, grazie!

TraductionProduction ha detto...

L) Di niente, grazie a te.

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